Flora e fauna
Il territorio del Parco è interessato
dalla presenza di diciassette Siti
di Interesse Comunitario (S.I.C.) e da
una Zona di Protezione
Speciale (Z.P.S.), che praticamente coincide,
o quasi, con i confini del Parco, che quindi occupa
zone considerate dallUnione Europea di particolare
interesse e riconosciute di rilevanza internazionale.
Il Parco Sirente-Velino appartiene alla regione
biogeografica mediterranea, ma ha caratteristiche
di spiccata continentalità. Al suo interno
sono presenti numerosi tipi di habitat naturali,
alcuni dei quali sono inclusi nellAppendice
della Legge dellUnione Europea 92/43. La
presenza di questi diversi habitat rende il Parco
unimportante riserva di biodiversità
con una non comune ricchezza naturalistica. Il
territorio è compreso tra i 600 m.s.l.m.
della Valle dellAterno e i circa 2500 metri
del Monte Velino. Il forte gradiente altitudinale
ed espositivo permette la presenza di diverse
realtà ambientali, creando una gran varietà
di ambienti. Va, infatti, dagli ambienti ripariali
della media Valle dellAterno ai pascoli
dei piani carsici, dai boschi dei versanti (in
accordo con i tipici schemi vegetazionali dei
massicci calcarei) ai ghiaiosi coni alluvionali.
Inoltre, il clima particolarmente rigido permette
la permanenza delle nevi fino a primavera inoltrata,
favorendo le condizioni per specie vegetali e
animali solitamente presenti sui rilievi più
elevati.
La flora è ricca in specie endemiche,
rare, interessanti o protette da leggi regionali
o nazionali. Tra i relitti glaciali troviamo il
raro Alium lineare, lArctostaphylos
uva-ursi, lAster alpinus, la
Linaria alpina, la Silene acaulis
e alcune sassifraghe, tra gli endemismi cè
il Geum heterocarpum, che vive solo ai
Prati di Canale sul versante settentrionale della
cresta del Sirente; mentre, endemiche dellAppennino
abruzzese, sono la Potentilla apennina,
la Centaurea ceratophylla, la Valeriana
saliunca, lAdonis distorta e
il Ranunculus magellensis; tra le specie
particolarmente rare ci sono la Nigritella
widderi, la Daphne mezereum, la Fritillaria
tenella, la Viola eugeniae, il Ptilotricum
cyclocarpum e la Gentiana lutea. Significativa
è anche la presenza di numerose piante
medicinali, come lAtropa belladonna,
il Viscum album, la Borago officinalis,
la Satureja montana, la Digitalis ferruginea
e la Convallaria majalis E anche
importante labbondanza dei fruttiferi, tra
i quali ricordiamo il Rubus idaeus, la
Fragaria vesca, la Rosa canina,
le Pyrus spp., le Malus spp., le
Sorbus spp., lAmelanchier ovalis,
il Cotoneaster nebrodensis, il Prunus
avium, il Ribes rubrum, il Ribes
alpinum e il Ribes uva-crispa. Tra
gli alberi cè la presenza di alcuni
nuclei relitti di Betula pendula, Ilex
aquifolium e Taxus baccata. I boschi
più estesi sono quelli di Fagus sylvatica,
insieme a numerose altre specie di alberi alle
medie altitudini, le faggete, sporadiche sul Monte
Velino, sono invece presenti ai Piani di Pezza;
e un ampio e continuo bosco si estende per dodici
chilometri dallAnatella, vicino Rovere,
fino a Gagliano Aterno. Sono presenti anche quercete
miste prevalentemente a Quercus cerris,
con Acer spp., Corylus avellana,
Salix spp., Ostrya carpinifolia,
Populus tremula, questi boschi possono
essere anche di significative dimensioni, come
quello del versante destro della Valle dellAterno.
Magnifici alberi secolari possono essere trovati
ovunque nel Parco, faggi allAnatella e a
Capo Pezza, roverelle nella Valle dellAterno
e a Santa Maria in Valle Porclaneta. E degna
di nota lintensa attività umana,
che, principalmente nel passato, ha cambiato ed
è intervenuta sulla naturalità degli
ambienti, sia in modo negativo che in modo positivo.
Lintera area presenta la seguente composizione
vegetale: circa 25% di boschi decidui, 25% di
praterie aride o steppe, 10% di praterie umide
e di mesofite, 10% di brughiere, boscaglie, macchie,
garighe e fingance,7% di terreni agricoli, 5%
di praterie alpine e subalpine, e in misura minore
da corpi dacqua interni stagnanti e correnti,
colture cerealicole estensive, boschi di sempreverdi,
habitat rocciosi e impianti forestali a monocoltura.
Anche la fauna è molto ricca, oltre a
essere il Parco un importante corridoio di collegamento
tra molti parchi nazionali e riserve naturali
e il serbatoio faunistico del Parco Nazionale
dAbruzzo. Il territorio offre vaste aree
dinteresse vertebratologico con una significativa
estensione e continuità. Negli ultimi anni
sono aumentate le segnalazioni di avvistamenti
o di segni di presenza dei grandi carnivori quali:
lUrsus arctos, il Canis lupus
e il Felis sylvestris, sicuri indicatori
del grado di naturalità dellarea.
Altre importanti presenze sono, tra i Mammalia:
lHystrix cristata, la Martes martes,
la Mustela putorius, il Meles meles,
il Muscardinus avellanarius, lEliomys
quercinus, il Glis glis, il Microtus
nivalis, il Sus scrofa, il Capreolus
capreolus, il Cervus elaphus (reintrodotto),
la Lepus europaeus; tra gli Aves: lAquila
chrysaetos, il Falco peregrinus, il
Falco biarmicus, lAccipiter nisus,
il Falco tinnunculus, il Buteo buteo,
lAccipiter gentilis, il Bufo bufo,
lOtus scops, lAsio otus,
il Dendrocopus major, il D. minor,
il D. medius, il Picus viridis,
la Montifringilla nivalis, il Pyrrhocorax
pyrrhocorax, il Pyrrhocorax graculus;
il Gyps fulvus e il Corvus corax
sono il risultato di due progetti di reintroduzione
della Riserva Naturale Orientata del Monte Velino;
la presenza di aree umide e di temporanee o persistenti
pozze permette la sosta, per lo più sporadica,
di alcuni uccelli migratori, come la Ciconia
ciconia, la Grus grus, lArdea
cinerea, lArdea purpurea, e di
alcuni anatidi (Anas spp., Aythya fuligula);
tra gli Amphibia e Reptilia è degna di
nota la presenza della Salamandra salamandra,
del Triturus cristatus, del Triturus
vulgaris, della Bombina variegata,
della Rana esculenta e della rara ed endemica
Vipera ursinii.
Limportanza entomologica del Sirente-Velino
è ben conosciuta agli specialisti per il
gran numero di specie rare, relitte o endemiche,
che vivono alle alte quote, e testimoniano il
buono stato di salute degli ambienti; larea
del Parco è, inoltre "Patria tipica"
per molte specie entomologiche, per patria tipica
si intende quella zona dove la specie è
stata descritta per la prima volta; ben conosciuti
dagli entomologi sono i lavori di Leoni e di DAmore
Fracassi, che effettuarono le loro ricerche sul
Massiccio del Sirente agli inizi del Secolo. Le
specie entomologiche più rappresentative
sono: il Parnasius apollo, il Decticus
aprutianus, lOtiorhynchus sirentensis,
lOtiorhynchus leonii, lOrobitis
cyaneus, il Tropiphorus imperialis,
il Chiloneus lonai, il Carabus cavernosus
e la Rhadinopsylla esacantha.
Nel Parco Sirente-Velino, accanto a valori naturalistici
"puntiformi", endemismi, relitti glaciali,
specie rare iscritte nelle "Liste Rosse"
regionali, nazionali e internazionali, specie
al limite del loro areale, troviamo ambienti dindubbio
valore complessivo, dato dalla continuità
della loro estensione, come le faggete e i querceti
misti, gli splendidi ambienti rupestri delle Gole
di Aielli-Celano o le notevoli praterie dalta
quota del Velino e del Sirente.
da: Risorse
naturali nel Parco Regionale Sirente-Velino
Sintesi: Archivio Documentazione Ente Parco
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